Anna Catuogno - Terra Libera Quarto

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Anna Catuogno



Il mio sguardo è nitido come un girasole.
Ho l'abitudine di camminare per le strade
guardando a destra e a sinistra e
talvolta guardando dietro di me...
E ciò che vedo a ogni momento
è ciò che non avevo mai visto prima,
e so accorgermene molto bene.
So avere lo stupore essenziale
che avrebbe un bambino se, nel nascere,
si accorgesse che è nato davvero...
Mi sento nascere a ogni momento
per l'eterna novità del Mondo...

Credo al mondo come a una margherita,
perché lo vedo. Ma non penso ad esso,
perché pensare è non capire...
Il Mondo non si è fatto perché noi pensiamo a lui,
(pensare è un'infermità degli occhi)
ma per guardarlo ed essere in armonia con esso...

Io non ho filosofia: ho sensi.
Se parlo della Natura, non è perché sappia ciò che è,
ma perché l'amo, e l'amo per questo perché
chi ama non sa mai quello che ama, né sa
perché ama, né cosa sia amare...

Amare è l'eterna innocenza,
e l'unica innocenza è non pensare...

Fernando Pessoa

Ho incontrato Zauberkreis in un momento della mia vita in cui accadevano altri eventi e insieme mi sembrano tante circonferenze concentriche in un cerchio più grande. Al centro ci sono io, forse come il girasole o la margherita appena citati oppure ancora come Zietlose.
Ho potuto conoscere, in occasione di un convegno tenutosi per la festa della donna dal titolo “L’arte di essere donna”, un’associazione di volontariato presente nel mio territorio dal nome “Terra Libera Quarto. Essere semi…in una Terra Libera”.  
L’associazione nasce come possibilità per prevenire, sensibilizzare, avere cura e riabilitare le persone con problemi di dipendenze attraverso una metodologia basata sul principio dell’automutuo-aiuto.
L’Associazione ha avuto inoltre la possibilità di utilizzare un terreno dando l’avvio al Progetto “Fratello Sole”. Tale progetto nasce per consolidare attraverso il gruppo di auto-aiuto la scelta di cambiamento radicale verso un nuovo stile di vita: coltivare la terra per coltivare se stessi, sperimentandosi ed acquisendo nuove competenze per integrarsi a pieno titolo nella società, la quale potrebbe somigliare sempre più ad una comunità, tenuta insieme dalla comprensione, dalla collaborazione affettuosa e non da un contratto, dalla spontaneità, dal rispetto reciproco e dalla fiducia. Una sfida, quindi, per se stessi e per il territorio: una coltivazione ed una produzione biologica come scelta per una vita più sana e autentica.
Oggi  l’associazione si è aperta anche a nuovi approcci volti alla crescita personale, attraverso percorsi di consapevolezza del femminile, di cui faccio parte, rivolti alle adolescenti e alle donne.
Tale iniziativa si chiama Il Cerchio delle Donne “L’Albero e La Luna”.
Il Cerchio è un sistema di relazioni. Veniva praticato già in epoche antiche presso le tribù primitive per discutere, condividere, danzare. È sempre stato simbolo di perfezione e armonia poiché privo di angoli, spigoli e rotture. Rappresenta la dimensione spirituale e al tempo stesso incarna il cielo in rapporto con la terra; richiama la forma del sole e della luna.  
Già nell’antichità il movimento circolare fu definito da Aristotele il movimento perfetto, infinito, divino e immutabile (e per questo caratterizzava i moti del mondo sopralunare); questa caratteristica ha permesso di associare al cerchio il concetto di tempo, pensato a sua volta come una successione continua e invariabile di istanti tutti identici gli uni agli altri.
Il cerchio rappresenta inoltre il ciclo della vita perché non ha né inizio né fine. Ritroviamo al suo interno proprietà simboliche quali perfezione, omogeneità, assenza di divisione, assenza di distinzione.
Chi fa parte del cerchio può guardarsi apertamente, faccia a faccia e nessuno prevarica sull'altro. Nel Cerchio ciascuno porta il fardello della propria esperienza: la solitudine, il dolore, la paura, l'amarezza, la sconfitta, ma anche la gioia di vivere e la speranza del riscatto. I Cerchi delle donne si stanno diffondendo sempre di più in tutto il mondo, perchè lo spirito del femminile si sta risvegliando dopo lunghi secoli di sopraffazione da parte di un sistema sociale patriarcale. Oggi le donne stanno acquistando sempre più consapevolezza del loro valore, dell'importanza che il loro contributo può portare a tutti i livelli per la trasformazione, prima della società e poi del mondo intero. Lo spirito del femminile è lo spirito della Terra, perchè come la terra è madre e genera vita, così pure la donna, per sua natura, è datrice di vita e si prende cura delle sue creature.
Le donne che si sono riunite in cerchio hanno condiviso le loro storie - che sono ancestrali perchè contengono a loro volta le storie di tutte le donne che precedentemente hanno vissuto e portato sulle loro spalle i loro fardelli di incomprensione e di schiavitù - e hanno compreso che il loro ruolo nel mondo è quello di ristabilire l'ordine, l'armonia in tutte le cose, attraverso l'amore, la comprensione, la com-passione e la condivisione dei doni di cui ognuna di esse è portatrice. Lo scopo dei Cerchi è quello di portare le donne ad una nuova consapevolezza che, partendo dal ritorno ad una vita più semplice, ispirata ai cicli naturali della Madre Terra, possa un giorno trasformare la società cieca, individualista e pietrificante come una Gorgone nella quale viviamo, in una comunità fondata sul rispetto dei singoli e della Natura dove tutti possano sentirsi uguali e riconosiuti nella propria arricchente diversità. Insomma una società più giusta, rispettosa dell'individuo e della Natura, sul modello di quelle matrifocali, realizzate in epoche antichissime e ancora oggi esistenti in alcune civiltà, in cui non esistono conflitti e la donna è rispettata e riconosciuta come portatrice di grandi valori, al punto da ricoprire ruoli di rilievo nell'organizzazione e nella gestione delle comunità.  
I Cerchi di donne sono in grado di produrre un'energia potente, che unisce tutto il mondo femminile e che è in grado di guarire le ferite interiori e risvegliare consapevolezza, perchè dove ci sono donne che condividono le loro storie, ci sarà sempre una speranza di cambiamento, prima a livello interiore e personale, e poi a livello universale.

Nel leggere e rileggere i valori e le ideologie che ispirano l’azione di questa associazione, la quale mantiene intenti terapeutici e non, vedo un campo di tanti fiori, tra i quali emerge zeitlose, in cerchio, nel circolo incantato delle singolarità pluripersonali di Zauberkreis. Il termine incantato mi riporta a un nuovi modi di filtrare l’esperienza che si avvale dei sensi, della ragione, ma anche dell’intuizione, dell’immaginazione, come un mago che agisce dentro di noi.  
È stata un’esperienza che ha seminato dentro di me qualcosa e che mi dice che una rivoluzione culturale è ancora possibile, che il velo della cecità di astrazione dominante può essere squarciato in qualche modo. Un tempo in cui il legame riacquista la sua antica funzione e in cui la con-divisione e l’essere con l’altro restituiscono l’idea che nel mondo si è come dei fili di una trama, può tornare.  Oltre la scuola anche noi, appartenenti al mondo psi, possiamo entrare a far parte di questa mission che trascende, che si distingue per la sua tracotanza, che va oltre il dato e il fatto, che riconosce che:

“lo spazio in cui ci aggiriamo è fatto di realtà psichiche che influiscono sulla nostra vita.
[…]dovremo ampliare la nozione di ambiente nel senso di una ecologia del profondo, partendo dall’ipotesi che il nostro pianeta sia un organismo vivente, che respira e si autoregola. Poiché qualunque cosa abbiamo intorno può nutrire la nostra anima in quanto  alimenta l’immaginazione. E allora perché non ammettere, con l’ecologia del profondo, che l’ambiente stesso è intriso di anima, animato, inestricabilmente fuso con noi e non già sostanzialmente separato da noi?” (J.
Hillman, psicoanalista junghiano e filosofo)

E per fare questo nessun singolo deve essere innocente, ma tutti siamo responsabili. Jung scrive:

“Oggi si vuol sentire parlare di grandi programmi politici ed economici ossia proprio di quelle cose che hanno condotto i popoli a impantanarsi nella situazione attuale.[…]Ma io non parlo alle Nazioni. Io mi rivolgo solo a pochi uomini. Se le cose grandi vanno male è solo perché i singoli individui vanno male, perché io stesso vado male. Perciò, per essere ragionevole, l'uomo dovrà cominciare ad esaminare se stesso. E poiché l'autorità non riesce a dirmi più nulla, io ho bisogno di una conoscenza delle intime radici del mio essere soggettivo. È fin troppo chiaro che se il singolo non è realmente rinnovato nello spirito neppure la società può rinnovarsi […]".

Allora io credo in Terra Libera e nelle persone che la animano, perché sono testimoni di un universo che in realtà è un pluriverso, perché ci insegnano che la trama può avere cura di sé, può saltare nell’inaspettato, nell’ignoto e nel nuovo anche se non sa cosa c’è aldilà. È possibile perché sa cosa c’è al di qua, cioè il legame e la com-passione uniti e in equilibrio con il logos. E credo anche nella possibilità di un “contagio mutazionale”.
Infine se dovessi pensare ad un’immagine per queste riflessioni, disegnerei un Mandala… sentieri colorati nella sabbia, concentrici, simmetrici e destinati ad essere spazzati dal vento.

Dott.ssa Anna Catuogno

 
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